Chi controlla il tuo patrimonio? Sembra, all’apparenza, una domanda banale. In realtà è un quesito che chiunque possiede un patrimonio dovrebbe porsi, ancor di più se si tratta di una ricchezza corposa. Molte famiglie facoltose e molti imprenditori spesso affidano la gestione delle proprie finanze a consulenti specializzati o a figure interne ad istituti bancari, convinti di aver seguito la strada migliore per accrescere e proteggere il proprio patrimonio. Purtroppo, non sempre questa equazione si dimostra veritiera, perché il più delle volte affidare a terzi la gestione della ricchezza significa perderne gradualmente il controllo.
Controllo del patrimonio: a chi spetta l’ultima parola?
Eppure, qualsiasi persona abbiente che viene invitata a rispondere alla domanda “chi controlla il tuo patrimonio” potrebbe sobbalzare dalla sedia. La convinzione assai diffusa è che la delega della gestione patrimoniale sia un’attività necessaria per raggiungere i propri obiettivi finanziari e che l’ultima parola sulle operazioni da compiere sia sempre di spettanza propria.
L’asimmetria informativa
Al contrario, la realtà è ben diversa. Affidare il controllo del proprio patrimonio a una terza persona, come può essere un consulente bancario, pone il possessore in una posizione di debolezza. L’elemento cruciale in questo rapporto è infatti l’asimmetria informativa tra il gestore del denaro e il possessore. Quest’ultimo, a differenza del gestore, è in possesso di pochissime informazioni, che vengono vendute e manipolate dal gestore stesso a proprio piacimento. È chiaro che un intermediario consulenziale abbia dei conflitti di interesse da ingrassare, a discapito del possessore del patrimonio, attraverso la vendita di prodotti che possano garantire laute commissioni all’istituto di appartenenza.
Il rischio emotivo
Asimmetria informativa e conflitti d’interesse sono quindi elementi decisivi nella perdita del controllo sul proprio patrimonio, ai quali si aggiunge anche l’emotività dell’investitore. Quando l’investitore si rende conto che le due anomalie sopra citate impediscono al proprio patrimonio di prosperare ed essere adeguatamente protetto, il rischio è quello di affidarsi all’emotività per cercare nuovi interlocutori.
In questo modo, oltre che a erodere il controllo del proprio patrimonio, si arriva addirittura a frazionare la gestione dello stesso, suddividendola tra più figure consulenziali che entrano inevitabilmente in competizione tra loro. Questo è ciò che in termini finanziari viene chiamato “azzardo morale”, una condizione che porta solo ad aumentare i rischi e a ridurre le performance.
Chi controlla il tuo patrimonio? Scegli una nuova consapevolezza finanziaria
Il primo passo per rispondere adeguatamente alla domanda “Chi controlla il tuo patrimonio?” è quello di raggiungere una rinnovata consapevolezza finanziaria. Questo processo, nel dettaglio, consiste nella scelta di una struttura consulenziale indipendente, in grado di staccarsi dalla logica di conflitto di interesse, di accompagnare il cliente a comprendere le dinamiche e il contesto finanziario e di sostenerlo nella creazione di una strategia di ampio respiro e ritagliata sulle sue reali necessità.
Family Office: il sostegno per le grandi famiglie
In questo percorso verso la consapevolezza finanziaria il cliente può affidarsi a un servizio di Family Office, come quello offerto da Cuniberti&Partners. Questa innovativa struttura consulenziale, già da molti anni utilizzata dai grandi imprenditori americani e sempre più apprezzata anche in Italia, mira a sostenere il cliente in una gestione sistemica dell’intero patrimonio, mobiliare e non. Grazie a competenze multidisciplinari in ambito finanziario, fiscale, notarile e aziendale è possibile delineare una strategia pensata per accompagnare l’investitore verso una nuova educazione finanziaria e verso il raggiungimento dei propri obiettivi patrimoniali. Solo allora sarà possibile rispondere con sicurezza alla domanda: “chi controlla il tuo patrimonio?”.